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Aggiornato il 9 novembre 2021

6' Lettura

Oggi è sempre più necessario innovare le metodologie didattiche sfruttando tecniche come l'active learning che consentono una sperimentazione attiva dell'apprendimento nel contesto professionale. Cosa spinge in questa direzione?
Secondo uno studio condotto dalla University of California e pubblicato sul Journal of the American Medical Association, negli ultimi quindici anni, l'essere umano ha perso quattro secondi in riferimento alla propria capacità di concentrazione, passando da 12 a 8 secondi. 

I principali responsabili di questa debacle possono essere facilmente individuati nel mondo digitale - smartphone e social media, in primis - poiché, al giorno d'oggi, in ogni momento della nostra giornata e in ogni luogo, siamo costantemente bombardati da informazioni che ci portano a mettere a dura prova la nostra capacità di concentrazione.

Ad aggravare ulteriormente questa situazione è la condizione in cui riversano le giovani generazioni, dove l’attenzione media di uno studente cala ogni 10-20 minuti durante una lezione. E se tanto vale rispetto a quanto accade tra i banchi di scuola, di certo la situazione peggiora quando la formazione si verifica all’interno del luogo di lavoro – in impresa – dove le urgenze, le necessità lavorative e gli impegni scandiscono il ritmo di una giornata che difficilmente permette di trovare “spazio libero” da dedicare ad attività considerate “secondarie”.

Tutto questo implica un notevole e ulteriore sforzo per i docenti e per tutte quelle figure professionali che lottano continuamente per mantenere l'attenzione e il coinvolgimento alto.
Quale può essere una possibile soluzione per aiutare la formazione? Riuscire a innovare le metodologie di didattica più classiche con alcune tecniche innovative come ad esempio l’active learning.

In questo articolo parleremo di: 

  1. L'importanza dell'attenzione e delle metodologie nella formazione aziendale
  2. Active learning: cos'è e come si fa 
  3. I benefici e i vantaggi dell'active learning

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1. L'importanza dell'attenzione e delle metodologie nella formazione aziendale

I dati relativi alla soglia di attenzione riportati nel paragrafo precedente hanno ripercussioni anche nel mondo della formazione aziendale. Oggi pensare di affidarsi completamente ai classici corsi in aula di 8 ore è impensabile: si tratta di un approccio che non è più in linea con il ritmo di ciò che si muove intorno a noi, sia a livello personale che professionale. Non solo, il rapporto tra docente e studente è molto cambiato: la distanza tra le due figure è sempre più sottile e la partecipazione è diventata uno degli elementi chiave dei momenti formativi.

Essere sempre aggiornati con le novità di settore coerenti con il proprio ambito lavorativo è essenziale per la propria crescita professionale e per restare competitivi. Il problema principale risiede nel trovare, da un lato, il tempo per aggiornarsi e, dall’altro, riuscire a farlo senza che il momento formativo si trasformi in un’esperienza noiosa e poco coinvolgente. Qual è dunque la possibile soluzione?

Se il tempo a disposizione diminuisce sempre più e mantenere alta la soglia di attenzione delle persone è un’impresa alquanto ardua, bisogna fare in modo che le attività formative siano:

  1. coerenti con le esigenze e i tempi dell'utente
  2. coinvolgenti ed immersive
  3. percepite come utili e di valore

Le lezioni in aula oggi devono essere percepite come momenti di confronto in cui il docente diventa una sorta di guida, un coach che ha il compito di lanciare stimoli e di guidare i momenti di confronto tra i partecipanti. A loro volta ogni collaboratore coinvolto nel percorso di formazione è chiamato ad essere parte attiva della conversazione e non più un semplice ricettore passivo di un messaggio.

Per permettere uno scambio più coinvolgente, alla base della formazione partecipata, ci sono le metodologie formative innovative a supporto dell'apprendimento.

Il social learning, per esempio, è il processo di apprendimento che si svolge all'interno di un contesto sociale - che oggi è sempre più sinonimo di social network - e la gamification, ossia una serie di attività secondo cui è opportuno inserire elementi di gioco in contesti non ludici, e anche un po’ di sana competizione, all’interno della formazione aziendale, per aumentare il grado di interazione e di engagement dei dipendenti.

Tuttavia se l’obiettivo è portare la formazione aziendale su un altro livello allora è il caso di utilizzare anche un’altra metodologia: l’active learning.

Se vuoi approfondire le metodologie innovative a supporto dell'evoluzione dei processi di formazione in impresa, puoi leggere l'approfondimento “Guida alla formazione aziendale nel mondo moderno”.

Learning

2. L'active learning: cos'è e come si fa

Alcuni parlano di hackathon, altri di learning by doing. La realtà dei fatti è che cambia la formula ma non la sostanza, ossia mettere le mani in pasta per imparare qualcosa sul campo e non dietro i banchi della formazione aziendale. Questo è il vero obiettivo dell'active learning, la metodologia che si basa sull'apprendimento attivo e sull'imparare facendo.

 

L'apprendimento attivo, in sintesi, è il processo di coinvolgimento attivo degli "studenti" pensato per favorire la costruzione di una conoscenza partecipata. L'apprendimento attivo riguarda il “fare le cose" e “pensare come le cose devono essere fatte".

 

Bonwell e James A. Eison
Active Learning: Creating Excitement in the Classroom

Gli elementi da considerare a supporto dello sviluppo di un percorso di active learning sono la dimensione della classe, le tecnologie scelte a supporto e le tipologie di percorsi. 

L'Active learning può essere suddiviso in tre fasi:

  1. Underpinning. La base dell'apprendimento che rafforza e supporta tutte le fasi;
  2. Ownership. La proprietà di ogni studente di influenzare, afferrare e guidare il proprio apprendimento;
  3. Engaging. Il coinvolgimento che costruisce la collaborazione e la conoscenza.


Quali sono le modalità più usate per portare l'apprendimento attivo in impresa?

  • Bacheche di discussione online. Uno spazio virtuale in cui ognuno può continuare la discussione online appresa durante la lezione;

  • Tutorial online o laboratori virtuali. Utilizzare una piattaforma di digital learning, per creare un tutorial online o un'esperienza di laboratorio, aumenta il coinvolgimento e l'apprendimento, perché permette di lavorare e di esercitarsi sul materiale; 

  • Virtual Field Trips, dette anche "escursioni virtuali". Grazie alla gamification si possono esplorare luoghi diversi e, allo stesso tempo, “fare le cose e pensarle" attraverso clic, risposte e feedback personalizzati.

L'apprendimento attivo è discussione, pratica, revisione, risoluzione e applicazione delle soluzioni nei problemi che si possono affrontare. L'active learning può avvenire anche in corsi misti di Blended Learning e corsi online, di grandi o medie dimensioni, attraverso l'uso di tecnologie di apprendimento digitale.

Per questo motivo Digital Dictionary ha inserito l'active learning tra le metodologie adottate all'interno della piattaforma Tentacle Learning Platform. Perché? Garantisce personalizzazione e flessibilità. Scopri le caratteristiche della piattaforma: clicca sul bottone qui sotto.

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3. I benefici e i vantaggi dell'active learning

L'active learning è una forma di apprendimento esperienziale che coinvolge i collaboratori in prima persona, in quanto sono chiamati a individuare soluzioni concrete a una sfida proposta dalla propria azienda.

Questa metodologia si pone l'obiettivo di incrementare costantemente il livello di engagement dei partecipanti nei confronti dell'apprendimento: chi deve imparare, infatti, solitamente assume un atteggiamento passivo verso le tematiche che devono essere studiate proprio perché si sente costretto.

Grazie all’active learning, il collaboratore coinvolto nel percorso assume un ruolo attivo e un atteggiamento proattivo nei confronti del percorso - grazie ad esempio al ricorso a simulazioni, giochi di ruolo, casi studio, discussioni, progetti in team e così via - in quanto si è chiamati a svolgere delle attività in prima persona.

Il coinvolgimento attivo permette un maggiore coinvolgimento, non solo fisico ma anche mentale nell’attività svolta. Questo favorisce l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze.

Quali sono i benefici e i vantaggi principali derivanti dall'adozione dell'Active Learning come approccio alla formazione?

  • Migliora la capacità di pensiero critico;

  • Aumenta la conservazione e il trasferimento di nuove informazioni;

  • Aumenta la motivazione e il controllo dell'apprendimento;

  • Migliora le capacità interpersonali e riduce il fallimento dell'apprendimento;

  • Promuove la fiducia in se stessi e la collaborazione.

La Digital Transformation e la conseguente digitalizzazione delle imprese, sta portando le organizzazioni ad avviare nuovi percorsi di formazione interni finalizzati a sostenere l’aggiornamento professionale dei propri collaboratori. L'active learning è una metodologia che offre ai collaboratori l'opportunità di interagire attivamente con le informazioni condivise dal “docente”, con l'obiettivo di ottenere risultati migliori.

Avviare un processo di active learning favorisce lo sviluppo di un  digital mindset diffuso: i collaboratori, attraverso l’esperienza diretta, sono in grado di analizzare i concetti precedentemente appresi e riconsiderarli alla luce delle innovazioni più recenti.

L’active learning è solo una delle tante metodologie che puoi adottare all’interno della tua impresa. Come innovare dunque l’esperienza di apprendimento all’interno dell’azienda? La parola d'ordine è partecipazione attiva! Consapevoli di quanto sia importante questo approccio, in Digital Dictionary abbiamo sviluppato Tentacle Learning Platform, l'innovativa Digital Corporate Academy progettata per sostenere lo sviluppo di una cultura digitale in impresa e garantire un’esperienza di apprendimento coinvolgente, immersiva e on-demand. Clicca qui sotto e scopri di più sul sito ufficiale!

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Chiara Bua
Autore

Chiara Bua

Digital Innovation Leader in Digital Dictionary. Esponente di spicco del binge-watching da molto tempo prima dell'arrivo di Netflix, non si tira mai indietro quando c'è da scoprire un nuovo ristorante giapponese o una succulenta hamburgheria. È nota al grande pubblico per essere tra le poche persone al mondo ad andare ogni giorno oltre la prima pagina di risultati di Google senza subire danni permanenti al cervello.

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