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Se è vero che tutti coloro che vi guardano possono vedere la tattica che vi ha condotto alla vittoria ma nessuno può vedere la strategia da cui essa evolve, è altrettanto vero che il concetto di strategia cambia profondamente nel tempo.

Il termine strategia non solo è molto “chiacchierato” online - oggi su Google oltre 46.800.000 risultati in soli 0,46 secondi - ma ha anche subito fondamentali trasformazioni negli ultimi anni. La vita delle imprese - come d’altronde la nostra - è immersa in un contesto fatto di cambiamenti repentini e di digitalizzazione sempre più invasiva.

L’importanza del cambiamento non è certo cosa nuova. Darwin ci insegna, infatti, che sopravvivono più facilmente gli individui che hanno raggiunto un migliore adattamento all'ambiente in cui vivono, e che quindi sono favoriti nella lotta per l'esistenza. Questo è vero anche per le imprese: il cambiamento è vitale per adattarsi costantemente alle mutate condizioni dell’ambiente esterno e per poter innovare scoprendo percorsi prima inimmaginabili.

Se la selezione naturale vi spaventa, allora conviene conoscere la direzione che alcuni modelli manageriali di pianificazione strategica hanno preso.

Lean Thinking

È un modello manageriale che impone di osservare l’impresa con occhi nuovi, eliminando tutto ciò che non porta valore aggiunto all’impresa. L’approccio del “fare di più con meno risorse” è ormai un mantra che suggerisce una visione della strategia più centrata sul cliente e sulla generazione di valore

Strategia Oceano Blu

È un modello manageriale che ha profondamente mutato il pensiero strategico mondiale. Dall’oceano rosso - fatto di scontri diretti con i propri avversari - si è passati alla ricerca di nuovi e incontaminati spazi di mercato, in cui la concorrenza è irrilevante perché le regole del gioco sono ancora tutte da inventare. La value innovation è la base di questo approccio ricostruzionista: ridurre simultaneamente i costi e aumentare il valore generato per i propri clienti.

Lean Startup

Eric Ries, uno tra i primi teorici dell’approccio lean, si è appropriato del concetto di lean thinking per adattarlo al contesto imprenditoriale attuale: quello delle startup. Nasce così il lean startup, che vuole ridurre le incertezze legate all’innovazione grazie a un meccanismo iterativo fatto di ipotesi da verificare costantemente sul mercato, al feedback immediato dei clienti e all’apprendimento attraverso l’esperienza diretta. Il “fail fast, fail cheap” è un approccio semplice, agile, logico, veloce e sostenibile che ben si adatta al nuovo contesto di riferimento.

A fronte di questi importanti cambiamenti, i modelli tradizionali di pianificazione strategica risultano sempre meno efficaci. Si rendono sempre più necessari - quindi - nuovi approcci alla pianificazione strategica, basati sulla promozione del valore attraverso la condivisione di conoscenza a fini innovativi.

Nuovi modelli di business sono già nati e dimostrano la loro efficacia sul mercato: Spotify, Netflix, GoPro non vi dicono nulla? E, al contrario, Kodak, Blockbuster e Nikon? Le imprese che vorranno competere con successo nel XXI secolo, per garantirsi la sopravvivenza, dovranno riuscire a gestire questo stato di profondo cambiamento, con la consapevolezza che "quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla" (Lao Tzu). 

 

Giulia Busca
Autore

Giulia Busca

Anno 1991, felicemente biellese, lavora presso Digital Dictionary come Account e Digital Strategist. Laureata in Comunicazione per l’impresa presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, due esperienze all’estero, coordina il gruppo Young del Capitolo italiano dell’International Advertising Association (IAA). Se potesse scegliere un potere speciale vorrebbe volare. Energica, positiva, non riesce ad annoiarsi.

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