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La logica Inbound può essere un’ottima leva per il proprio business: il suo scopo è quello di permettere ai tuoi potenziali clienti di trovare la tua azienda, attraendoli verso i tuoi canali in modo organico e rispondendo a quello che stanno cercando con contenuti personalizzati sulle loro esigenze. Una metodologia potente ed efficace che consente di entrare in contatto solo con chi è genuinamente interessato alla tua proposta di valore. Se vuoi approfondire l'argomento, puoi scoprire la guida completa a tema Inbound marketing che ti racconta tutto ciò che devi sapere.
Hai deciso di applicare una strategia Inbound all'interno della tua organizzazione? Allora ti servirà sapere le mosse vincenti per attuare un’ottima Inbound strategy nel 2022!
In questo articolo approfondiremo le 10 migliori tattiche da tenere in considerazione. Nello specifico, parleremo di:
- Avete ben chiaro il proprio target: le Buyer Personas
- Svolgere un content audit dei contenuti già prodotti
- Creare un sito (e un blog!) efficaci
- Attuare una Content Strategy adottando lo storytelling
- Scrivere in ottica SEO
- Non dimenticare la SEO off-site
- Coinvolgere advocate e influencer di settore
- Valutare e validare i lead ottenuti in logica di nurturing
- Definire una strategia di inbound strategy per investire meno e meglio
- Monitorare e misurare le performance

1. Avere ben chiaro il proprio target: le Buyer Personas
Secondo la metodologia Inbound l’utente deve essere prima attratto (Attract), poi coinvolto (Engage) e infine supportato per trovare ciò che cerca (Delight). Ma a chi far fare questo percorso? Chi è la target audience a cui l’azienda deve fare riferimento?
Stabilirlo è uno dei primi step per strutturare un’Inbound strategy. Per farlo vengono in aiuto le Buyer Personas: rappresentazioni semi immaginarie degli utenti a cui ti stai rivolgendo. Per sapere come individuare le tue Personas ti sarà utile l’articolo “Buyer Personas: il primo passo per generare lead qualificati”.
Altri consigli? Analizza i profili di chi segue le tue pagine social e fai interviste ai tuoi clienti più affezionati!
2. Svolgere un content audit dei contenuti già prodotti
Chissà quanti contenuti il tuo team Marketing e il tuo team Sales hanno già prodotto, e magari giacciono inutilizzati in una cartella condivisa o su qualche desktop.
Quando si attua un’Inbound strategy bisogna ricordare che il contenuto ha un ruolo importantissimo (ne parleremo meglio nei prossimi punti). Prima di creare nuovi articoli, approfondimenti o contenuti scaricabili è consigliabile svolgere un audit dei materiali che si hanno già a disposizione. In questo modo si valorizzano gli sforzi già effettuati e si risparmia del tempo prezioso.
3. Creare un sito (e un blog!) efficaci
Il sito web aziendale deve essere costruito e sfruttato al meglio. Innanzitutto, deve essere facile da fruire e interessante da navigare: per questo deve avere un design chiaro e accattivante. Poi, deve racchiudere contenuti di valore. In quest’ottica, la creazione di un blog, collegato al sito, è un’altra leva da tenere in considerazione in quanto rappresenta uno degli asset centrali della strategia Inbound.
Il blog, infatti, permette di trattare argomenti di interesse per il target, categorizzare tali temi in cluster specifici, proporre reward scaricabili gratuitamente, e molto altro!
Per creare un sito e un blog che funzionino davvero si possono tenere in considerazione alcuni accorgimenti: nel blog lascia spazio per una sidebar da cui gli utenti possono facilmente raggiungere contenuti affini a quelli che stanno già visitando. Nel blog crea un’area download in cui raccogliere i contenuti scaricabili. Infine ricorda: sia il sito sia il blog devono essere mobile friendly, ovvero adattarsi anche a schermi più piccoli.
4. Attuare una Content Strategy adottando lo storytelling
Come è stato spiegato in “Content strategy: cos’è, perché svilupparla e come farlo”, la strategia di contenuto permette di “guidare l’impresa nella definizione e nella condivisione nel lungo periodo di temi rilevanti per gli utenti, in una logica di storytelling”. Considerando che secondo HubSpot il 47% degli acquirenti vede tra i 3 e i 5 contenuti prima di contattare un rappresentante delle vendite, appare chiaro che ciò che viene veicolato nel sito e nel blog, ma anche sui social, non va realizzato in modo estemporaneo.
Gli articoli devono rispondere effettivamente alle richieste digitate dagli utenti e risolvere i loro “problemi”.
I post social, che possono essere suddivisi in rubriche tematiche, possono raccontare l’azienda, coinvolgere i fruitori delle piattaforme e portarli a un’azione.
Alla luce di questo, anche Call To Action e Landing Page sono fondamentali per far convertire gli utenti, ovvero portarli a fare un’azione. Inoltre, email di nurturing e Newsletter possono arricchire e aggiornare nel tempo le persone più interessate alla tua realtà.
Un consiglio in più? Usa tool che ti permettano di automatizzare i contenuti inviati agli utenti e personalizzare ciò che vedono. Ad esempio, token personalizzati nelle email, che consentono di variare l’oggetto in base a chi riceve la comunicazione, e CTA intelligenti, che cambiano a seconda delle pagine visitate dallo user, possono essere validi spunti!
5. Scrivere in ottica SEO
Partiamo da una premessa fondamentale: gli articoli che realizzi devono essere scritti con l’obiettivo di posizionarsi nei motori di ricerca per parole chiave specifiche e ricercate dagli utenti. Come dice un detto del mondo digital: “nella seconda pagina di Google si può nascondere anche un cadavere: tanto nessuno la guarderà mai”.
Per questo viene in aiuto la SEO (Search Engine Optimization): una serie di attività volte a migliorare l’indicizzazione dei propri contenuti da parte dei crawler dei motori di ricerca, così da farli comparire nei primi risultati della SERP (Search Engine Result Page) in modo organico. Quali sono queste azioni?
La scrittura di un titolo breve e accattivante, la ripetizione cadenzata e non forzata della parola chiave principale all’interno del testo e l’aggiunta di contenuti multimediali sono ottimi esempi.
6. Non dimenticare la SEO off-site
Oltre alla SEO On-page, che implica la messa in atto di azioni sul proprio sito e blog, un’altra tattica vincente per la tua Inbound strategy 2022 è la SEO Off-site.
Con questo termine si indicano quelle azioni effettuate non operando direttamente sui propri portali, ma con l’aiuto di siti terzi. Gli esempi più noti sono le attività di link building, nell’accezione di link earning: in questo caso un sito autorevole linka al tuo portale, conferendogli così autorità.
Avere tanti “link in entrata” permette a Google di comprendere che il tuo sito, e i suoi contenuti, sono rilevanti per gli utenti.
7. Coinvolgere advocate e influencer di settore
Quando ci si focalizza sulla strategia Inbound relativa ai social, influencer e advocate possono venire in aiuto. Con influencer si identificano personaggi più o meno famosi, che riescono a influenzare le decisioni di acquisto dei propri follower.
Gli advocate, invece, sono quei clienti fidelizzati al tuo brand che lo consigliano ai propri conoscenti, condividendo la loro esperienza positiva. In un contesto in cui ciò che dicono i propri pari è preso in altissima considerazione, sfruttare queste persone può essere una mossa davvero vincente.
8. Valutare e validare i lead ottenuti in logica di nurturing
Una volta attuate tutte le azioni fin qui elencate ciò che si ottengono sono lead, cioè persone che hanno dimostrato un interesse per ciò che la tua azienda propone.
È fondamentale valutarli attentamente per comprendere se sono in linea con il target obiettivo. In caso contrario, bisogna rivalutare gli obiettivi delle attività precedenti.
I lead che hanno mostrato un interesse solo iniziale possono invece essere “nutriti”: a loro possono essere inviate email personalizzate o proposti contenuti potenzialmente rilevanti.
9. Definire una strategia di inbound strategy per investire meno e meglio
Si consideri che tutte le tattiche riportate fino ad ora, ad esclusione del coinvolgimento di influencer, sono attività organiche ovvero che, se realizzate nel modo giusto, portano a ottimi risultati con investimenti minimi. Strutturare un’Inbound strategy permette proprio di allocare il budget a disposizione dove ce n’è più bisogno, ottimizzando i costi. Facciamo anche qui un esempio pratico.
Un articolo scritto secondo le regole SEO e su una keyword precisa verrà trovato sempre da più utenti perché i motori di ricerca lo indicizzeranno sempre meglio nel tempo: quindi non necessiterà di un budget di ADV.
Un contenuto che propone un’offerta a tempo, invece, deve avere subito un boost pubblicitario per raggiungere il più alto numero di persone in target: in questo caso la somma a disposizione sarà allocata per la sua diffusione.
10. Monitorare e misurare le performance
L’ultimo passaggio di qualsiasi strategia che si rispetti consiste nell’analizzare la bontà di tutte le attività svolte. I lead ottenuti sono in target? Il sito e il blog hanno ottenuto il traffico prefissato? Quali contenuti scaricabili sono stati apprezzati di più? E quali sono gli articoli più letti?
In caso di performance negative o non conformi alle aspettative, si possono fare degli aggiustamenti. In caso di performance positive, si può mantenere la strategia già impostata ma sempre tentando di migliorarla.
Le 10 tattiche per l’Inbound strategy viste fino a qui sono mosse efficaci per aumentare nel tempo visitatori, lead e acquirenti, e permettono di costruire valore per il tuo brand per gli anni a venire. Un ultimo suggerimento? Quando realizzi la tua strategia, ricorda di coinvolgere il tuo team Marketing e il tuo team Sales: gli sforzi così saranno comuni e uniti!
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