Quest’anno il polipetto di Digital Dictionary è volato a Boston per prendere parte alla convention annuale tenuta da HubSpot sulle novità del mondo Inbound, in qualità di Gold Partner per l’Italia del leader mondiale di Inbound Marketing & Sales. Che cos'è l'Inbound Marketing? Leggi di più all'articolo “Inbound Marketing: cos'è, come e perché usarlo".
Inbound18 è stato un evento unico nel suo genere: 4 giorni (dal 4 al 7 settembre) dedicati all’evoluzione dell’inbound, 25.000 partecipanti provenienti da più di 100 Paesi nel mondo, speaker di primo livello a cominciare dal CEO di HubSpot Brian Halligan e il suo socio Dharmesh Saha, CTO dell’azienda di Boston. Un’occasione imperdibile per trarre spunti utili sull’universo inbound e per rafforzare il network internazionale dei partner HubSpot.
Tante le novità in ballo e molte di queste saranno al centro delle nostre riflessioni e del nostro approccio metodologico e tecnologico in linea con i trend internazionali. Quindi, perchè non condividere con voi i contenuti più interessanti emersi a Inbound18? Con queste premesse non potevamo perderci questa occasione!
Nelle prossime settimane approfondiremo diverse tematiche care all’inbound marketing, sales & service! Intanto...Ecco i 3 punti da cui partire:
Fin dal momento in cui l’espressione Inbound è salita alla ribalta, ad essa è sempre stato associato il concetto di funnel. Il funnel è un processo costituito da diverse fasi, ossia attrarre potenziali clienti (fase di attract), convertirli in lead (fase di convert), poi in clienti effettivi (fase di close) e una volta acquisiti continuare a offrire loro contenuti utili e interessanti per mantenere viva la relazione (fase di delight).
E ora? Dopo anni di funnel, HubSpot presenta la flywheel, un nuovo modello circolare totalmente customer-centric.
Il modello della flywheel, difatti, è una risposta al punto debole del funnel, ossia la sua linearità. Nel funnel la fase di delight rappresentava la fase finale del processo; nel modello della flywheel invece questa fase diventa il punto di partenza di un nuovo processo di attrazione. Sono gli stessi clienti ad alimentare la crescita del proprio business!
Nelle prossime settimane parleremo ancora di flywheel e vi racconteremo come, operativamente, questo modello possa supportare l’efficacia della propria attività di comunicazione.
Durante il suo speech di apertura di Inbound18, Brian Halligan ha esordito con questa frase:
“You don’t need to make your product 10 times better; you need to make your customer experience 10 times lighter.”
Halligan ha riflettuto sull’insegnamento di un suo professore del college il quale gli disse che per avere successo con la sua impresa avrebbe dovuto proporre sul mercato un prodotto che fosse 10 volte migliore di quello della concorrenza.
Oggi questo assunto viene meno e per avere davvero successo bisogna ripensare la customer experience dei propri clienti rendendola più facile e piacevole. Cosa vuole, cosa chiede il cliente di oggi?
La nuova frontiera del marketing? È il conversational marketing. Ne abbiamo tutti sentito parlare almeno una volta! Realizzare una strategia di marketing conversazionale significa abilitare delle conversazioni 1to1 con i propri clienti attraverso diversi canali, quando e dove questi preferiscono. Questo assunto potrebbe assomigliare a quello di una “tradizionale” strategia di marketing multicanale ma non è così.
Realizzare una strategia di marketing conversazionale efficace comporta:
Una conversazione può iniziare tanto alle 15:00 del pomeriggio, quanto alle 4:00 del mattino. È necessario rispondere in real time ai bisogni del cliente. Per un essere umano rispondere a tutti i consumatori a tutte le ore del giorno e della notte è impossibile. Non lo è, invece, per un chatbot e HubSpot sta puntando forte su questa tecnologia: infatti, ora è possibile “costruirne” uno per tutti i propri canali, direttamente dalla piattaforma.
Come parte integrante della metodologia inbound anche le “conversazioni” devono sempre essere contestuali: ciò significa rispondere alle reali esigenze dei consumatori e svolgere le conversazioni tenendo sempre a mente lo storico della relazione con il cliente (e un chatbot è in grado di farlo, attraverso il suo sistema di intelligenza artificiale che gli consente di archiviare informazioni e imparare da esse).
Le persone non vogliono essere costrette a chiamare un numero verde nel momento in cui potrebbero risolvere un problema comunicandolo all’impresa attraverso un velocissimo messaggio via Messanger.
A nessun cliente importa se il suo interlocutore stia parlando con altre 50, 500 o 5.000 persone! L’unico desiderio che ha è che la propria richiesta venga accolta e i propri eventuali problemi risolti. Come rendere scalabili le conversazioni? Anche in questo caso la risposta, secondo HubSpot sono i chatbot!
Questi sono solo alcuni degli aggiornamenti che HubSpot ha introdotto. Continuate a seguirci per scoprire tutte (ma proprio tutte) le novità del mondo Inbound e di HubSpot! E se volete saperne di più su come realizzare un'efficace strategia di Inbound Marketing date un'occhiata alla nostra guida.