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Spesso ed erroneamente confuso con il Recruiting, un processo sempre più interessante e sviluppato dalle aziende, riguarda la Talent Acquisition: l’acquisizione dei talenti.
Non è un segreto che, in aziende attente alla propria cultura manageriale, le persone siano più incentivate a dare il meglio. Un ambiente lavorativo positivo può far sì che i dipendenti si fidino dei propri responsabili, vivano relazioni positive con i colleghi e siano orgogliosi del proprio lavoro.
Per questo motivo posizionarsi ed essere percepiti come validi datori di lavoro, sfruttando i canali digitali, può essere fondamentale per attrarre e mantenere i talenti in impresa, specie i nativi digitali.
In questo contesto si inseriscono le strategie di Employer Branding, atte a mettere in luce - internamente ed esternamente - le qualità del brand concepito come luogo di lavoro accattivante, un vero e proprio Great Place To Work.
Al contempo, per l’impresa diventa necessario creare opportunità esperienziali per i futuri candidati innescando un processo circolare di crescita che coinvolge sia l’impresa, che i suoi dipendenti.
Questo apre le porte alla tanto discussa Talent Acquisition, in logica do ut des tra candidato e impresa.
La Talent Acquisition si configura come un’attività strategica, compatibile con lo scouting, che ha la finalità di individuare i profili in grado di generare valore per l’impresa, anche se non esiste ancora un ruolo a loro attribuibile nell’organigramma attuale.
Infatti, l’attività di scouting dovrebbe conciliarsi con processi circolari di formazione continua, percorsi di sviluppo, percorsi di crescita all’interno dell’impresa e monitoraggio costante delle risorse.
La differenza con il Recruiting consiste nella durata, che presuppone - e al contempo, causa - una differenza di approccio: il Recruiting è, infatti, un’attività tattica, volta a trovare la persona adeguata in un momento di bisogno per l’impresa, solitamente nel breve periodo; la Talent Acquisition è invece un’operazione che si sviluppa sul lungo periodo e guarda al futuro dell’impresa e dei suoi dipendenti in una prospettiva strategica.
L’obiettivo è attirare figure professionali compatibili con i valori aziendali, che possano sostenere, accompagnare e apportare gli sviluppi di cui l’impresa ha bisogno per sopravvivere ed innovarsi. Al contempo, è fondamentale perseguire i processi di innovazione, che coinvolgono le attività di training in maniera ordinata e personalizzata.
Cercare i professionisti giusti per il proprio business non è un’impresa facile: il talento, che è raro e ricercato, va conciliato con gli obiettivi professionali adeguati. L’azienda deve riuscire a guardare oltre, deve proiettarsi verso le esigenze e le sfide che seguiranno, riuscendo a incanalare i processi verso una visione definita.
Consiglio numero uno: costruire un brand che attiri talenti.
Il lavoro di brand awareness deve riguardare non solo la cura dell’immagine aziendale, ma anche i dipendenti. I dipendenti diventano i nostri ambassador più credibili. Diventa cruciale il focus sulla persona, sulla sua storia, la sua visione del lavoro e le sue emozioni. Il benessere dei propri collaboratori dev’essere un’energia virale che si espande dentro e fuori dall’impresa, e in quanto tale, verrà percepita.
In seconda battuta, ma non meno importante: la capacità di mantenere i talenti in impresa, curando l’onboarding e aprendo la strada al progresso.
La Talent Acquisition dev’essere un circolo perennemente inconcluso di formazione e crescita, in cui l’azienda si fa promotrice di processi di crescita, permettendo - e promettendo - opportunità per i propri collaboratori. Opportunità che non cercheranno altrove!
Quali sono i canali?
Una volta appurato che la Talent Acquisition vada oltre la mera attività di ricerca del personale per posizioni vacanti, in che cosa può conciliarsi con il Recruiting? E, in tutto questo, qual è il ruolo dell’Employer Branding?
Partiamo dal Recruiting. La sinergia con le sue politiche è fondamentale affinché, Talent Acquisition e Recruiting, diventino il continuum di un processo circolare virtuoso che porti all’individuazione di figure interessanti da inserire in azienda attraverso percorsi strutturati di onboarding.
L’Employer Branding, invece, rappresenta le fondamenta della Talent Acquisition. Se il Recruiting ne é una componente, l’Employer Branding è la struttura che rende possibile l’attivazione di questi processi.
Mentre l’azienda cerca di scovare talenti, l’Employer Branding aiuta l’azienda a farsi trovare da questi: sono processi sinergici e simbiotici, la cura della reputazione aziendale coincide con una campagna di marketing indirizzata agli stakeholder dell’impresa.
Assistiamo ad un’azienda che si rende parte integrante delle esigenze dei suoi lavoratori, più che del suo mercato, riconoscendo il valore e le prospettive della sua vera e principale risorsa.
Alla luce di queste considerazioni, possiamo distinguere una sola certezza: un’efficace strategia di Employer Branding rappresenta la chiave per lo sviluppo di processi di Talent Acquisition, divenuti ormai una risorsa fondamentale per il futuro delle aziende.
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