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Abbiamo visto che ci sono diverse tipologie e categorie di coaching, e nell’articolo “Il coaching: di cosa si tratta e quali sono i benefici per le imprese” abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza su questo argomento.
Il nostro obiettivo è quello di fornire una mappa affinché possano orientarsi tutti coloro che stanno ricercando una figura professionale che possa accompagnarli, o accompagnare la loro organizzazione in un percorso di sviluppo e crescita. Spesso, le figure che si propongono in azienda per supportare lo sviluppo delle competenze, hanno esperienze e professionalità molto diverse tra di loro.
In questo articolo noi ci concentreremo sulle competenze che maggiormente definiscono una di queste categorie professionali, quella dei coach. Questi i principali argomenti che tratteremo:
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Ogni coach, per essere tale, deve frequentare un corso di formazione presso una delle moltissime scuole accreditate dalle diverse Associazioni di Categoria. Terminata la formazione ciascuno è tenuto a sostenere un esame in cui deve dimostrare di possedere le competenze core per essere considerato un coach.
Ciascuna competenza viene rilevata nel corso di un colloquio di coaching vero e proprio (le diverse associazioni ne chiedono una registrazione), nel corso del quale si riceve un punteggio per ogni competenza esercitata.
Periodicamente queste competenze vengono aggiornate attraverso survey che rilevano le caratteristiche principali dei coach iscritti. Vediamole di seguito:
Definizione: comprende e applica costantemente l'applicazione, l'etica e gli standard di coaching.
Definizione: sviluppa e mantiene una mentalità aperta, curiosa, flessibile e centrata sul proprio cliente.
Definizione: collabora con il cliente e le parti interessate per creare accordi chiari sulla relazione, sul processo, sui piani e sugli obiettivi di coaching. Stabilisce accordi per l’intero percorso di coaching così come quelli per ogni sessione di coaching.
Definizione: collabora con il cliente per creare un ambiente sicuro e di supporto che consenta al cliente di condividere.
Definizione: è pienamente consapevole e presente con il cliente, impiegando uno stile aperto, flessibile, centrato e sicuro di sé.
Definizione: si concentra su ciò che il cliente dice e non dice per comprendere pienamente ciò che viene comunicato nel contesto dei sistemi del cliente e per supportare l'auto-espressione del cliente.
Definizione: facilita le intuizioni e l'apprendimento del cliente utilizzando strumenti e tecniche quali le domande potenti, silenzio, metafore o analogie.
Definizione: collabora con il cliente per trasformare l'apprendimento e le intuizioni in azioni. Promuove l'autonomia del cliente nel processo di coaching.
Come si evince dall’elenco (lo trovate completo sul sito ICF con l’indicazione delle sotto-competenze), possono essere raggruppate in aree tematiche che vanno dalla deontologia, passando per la relazione e arrivando allo sviluppo di consapevolezza e crescita del cliente.
Ogni competenza viene valutata periodicamente e, per garantire standard elevati, può accadere che venga richiesto di effettuare veri e propri esami di aggiornamento che consentono al coach di qualificarsi con un livello di competenza e consapevolezza del ruolo sempre maggiore.
Abbiamo visto che il coach in impresa può esercitare attività diverse, alcune volte lavora con più persone alla volta (group e team coaching) altre volte lavora con un solo cliente per volta (individual coaching) e può focalizzarsi sul business o sulle figure executive.
A prescindere dalla specifica attività portata avanti, il coach ha il compito fondamentale di rispettare la metodologia appresa per cui, partendo dalla definizione di un obiettivo specifico il coach procede nell’esplorazione delle soluzioni che il cliente può portare attraverso domande aperte che facilitano nell’altro la riflessione e l’introspezione.
Capiamo quindi che le core competence di ICF sopra citate, non sono altro che una definizione puntuale di quello che un coach deve saper fare e di come deve comportarsi dal primo momento in cui entra nell'organizzazione o nella relazione con il cliente. Identificare obiettivi chiari e condivisi, aprirsi all’altro e stabilire una relazione di fiducia, creare un clima di ascolto attivo e farlo con curiosità e interesse, rispettare i confini del proprio ruolo (non agire da consulente o da psicologo) e facilitare lo sviluppo dell’altro sono elementi intrinseci di un percorso di coaching.
Se proviamo a immaginarci di fronte a un coach queste competenze diventano immediatamente tangibili: pensate a uno spazio dedicato all’interno del quale vi sentite sicuri e liberi di esprimere ciò che pensate. In questo spazio, rispondendo a domande mirate, riuscite a vedere con chiarezza le possibili strategie per affrontare una situazione per voi rilevante e riuscite anche a capire come realizzarle concretamente attraverso un piano d’azione dettagliato. State partecipando a una sessione di coaching!
Le competenze che vengono richieste al coach quindi, non sono solo descritte su un documento formale, ma sono agite ogni volta che questo professionista intraprende una relazione efficace.
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Nel 2013 è stata approvata la legge 4 che ha la finalità di normare tutte le professioni che siano ascrivibili ad Albi Professionali o Associazioni di Categoria.
Questa norma ha permesso di fare un po’ di chiarezza tra le varie professioni, di definire codici deontologici e competenze specifiche acquisibili tramite percorsi formativi dedicati.
L’obiettivo fondamentale è quello di rendere trasparente la comunicazione verso l’utente finale. In Italia il coaching ha avuto grande sviluppo solo negli ultimi 15 anni, per questo la principale Federazione riconosciuta a livello internazionale è ICF, International Coaching Association. In Italia sono presenti anche altre associazioni di coach professionisti, tra queste AICP, Associazione Italiana Coach Professionisti, e ACoI, Associazione Coaching Italia.
Queste associazioni sono rilevanti per diverse ragioni, vediamone alcune:
Tutti questi elementi permettono al cliente, privato o impresa, di avere una mappa un po’ più precisa per individuare il coach giusto per la propria necessità. Ogni associazione definisce delle competenze fondamentali, oggi noi ci riferiamo ad ICF in quanto, tra le varie presenti in Italia, è quella più strutturata e consolidata.
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Il coaching non è una professione che si basa solo sullo studio di una metodologia di intervista efficace, ma si fonda anche su specifiche competenze che consentono di creare, tra coach e coachee, una vera e propria relazione di fiducia.
Per arrivare a completare il proprio percorso formativo il coach per primo si mette alla prova in un vero e proprio percorso di introspezione e crescita personale che consente di sviluppare questo tipo di competenze.
Per questo, la scelta di un coach, non può fondarsi esclusivamente sull’analisi del suo curriculum, ma soprattutto sulla sua capacità di esercitare le competenze fondamentali che potete percepire sin dal primo incontro.
Essere in grado di mettere a proprio agio un’altra persona attraverso una relazione fondata sulla fiducia e sul rispetto, facilitare la scoperta delle risorse personali e rendere la persona autonoma nella loro espressione, sono i requisiti che ogni coach deve saper esercitare con consapevolezza.
Vediamo quindi, attraverso queste competenze, come il coach sia una figura che si mette a disposizione per accompagnare le persone nel proprio percorso di sviluppo facendole sentire tranquille rispetto alle loro scelte. Le organizzazioni possono trarre grandi benefici da questo tipo di supporto che permette alle persone di esprimere il proprio potenziale, sentirsi forti e consapevoli e quindi motivate rispetto agli obiettivi che sono loro assegnati.
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