6' di lettura
La creazione e lo sviluppo di un brand riguarda sempre, del tutto o in parte, l’intenzione di collocarsi in un posto ben definito nella mente dei consumatori. Affinché questo accade, il lavoro di Brand Positioning deve andare di pari passo e collegarsi con la Brand Strategy.
E da dove cominciare? In questo articolo ripercorriamo una serie di letture che possono aiutare aziende e professionisti a posizionare il loro brand, attraverso dritte, esperienze e passaggi chiari, inevitabili e consolidati.
🐙 Scopri come evolvere l'approccio alla formazione in impresa: clicca l'immagine qui sotto e scopri come sviluppare la cultura e le competenze digitali richieste dal mercato con Digital Dictionary. Compila il form per entrare in contatto con il nostro team.
Se consideriamo il fatto che per Brand Positioning ci si riferisce al posizionamento del brand, ovvero a tutte quelle attività strategiche atte a collocare il brand occupi in uno spazio specifico e ben definito nella mente dei consumatori, risulta difficile non collegare il Brand Positioning alla Brand Strategy.
In altre parole, le attività di Brand Positioning devono essere inserite e pianificate all’interno di una Brand Strategy atta a perseguire obiettivi definiti, tra i quali il posizionamento del brand.
Si tratta di un procedimento lineare: per posizionare il proprio marchio bisogna avere una direzione, una strategia chiara, affinché ogni azione riconduca al medesimo obiettivo, così da veicolare un’idea omogenea e inequivocabile agli occhi dagli stakeholder.
Come abbiamo spiegato nell’approfondimento Brand Positioning: strategia e attuazione, esistono azioni mirate sia a suscitare associazioni lato utente o cliente, parlando quindi in termini di Brand Association; e altre azioni che contribuiscono il naturale empowerment dell’impresa orientando in maniera spontanea le sue decisioni, supportando l’impresa dal punto di vista non solo valoriale ma anche strategico.
🐙 In relazione al tema della digital strategy, se vuoi approfondire, abbiamo scritto alcuni articoli che possono interessarti: Inbound Strategy: le migliori tattiche per il 2022 e Social Media Trends 2022: le tendenze per la comunicazione social.
Dopo aver contestualizzato il Brand Positioning collocandolo in una determinata Brand Strategy, sarebbe opportuno portare degli esempi e delle guide che possano spiegare meglio il concetto partendo da esperienze reali.
D’altronde, si impara dagli errori e dai successi dei migliori. Nell’articolo Brand Positioning: 10 esempi di casi di successo abbiamo raccolto le migliori case histories riconosciute a livello mondiale. Quei brand che sono riusciti a creare un’associazione automatica e definita nella mente dei consumatori, associando il nome del brand al desiderio che esaudisce nel suo operato.
Best seller del noto Marty Neumeier, autore, oratore e figura di spicco nel mondo del brand, del design, dell’innovazione e della creatività, The Brand Gap è il primo libro che riporta una teoria consolidata e definita riguardo alle strategie di Brand Positioning. Non a caso, è il libro sul branding più venduto nel mondo.
Utile per coloro che vogliono intraprendere una strategia di Brand Positioning, ma anche per chi ha famigliarità con l’argomento e vuole trarre ispirazione e consigli sempre attuali.
Sulla stessa onda del precedente, anche il manuale di Micheal Johnson propone una vera e propria guida per conseguire il tanto ambito posizionamento di marca. Come suggerito dal titolo, l’autore spiega come fare branding in cinque step e mezzo.
Con un approccio molto visivo, che coniuga testi a immagini e rappresentazioni grafiche, l’autore racconta, in logica di storytelling, i passaggi chiave che conducono professionisti e aziende verso un consolidamento e un orientamento mirato del proprio brand.
Si parla sempre di posizionamento del brand, ma da un punto di vista più profondo: quello del pensiero, del comportamento e della logica.
Con un’analisi accurata delle più importanti figure, leader e personaggi, che hanno avuto un maggiore impatto sul mondo e sull’influenzare i pensieri e le scelte delle persone, Simon Sinek si focalizza sull’importanza del Why: partire dal perché delle cose, per attivare il cosiddetto “Golden Circle”, che riconduce ogni azione a quell’unica motivazione trainante.
Il suo payoff recita “il libro che semplifica il marketing”, il che rappresenta una pretesa condivisa, una promessa fatta da tanti player, più o meno noti, nel mondo del marketing.
Cos’ha di diverso il manuale di Miller? L’approccio. L’idea dell’autore è raccontare il brand esattamente come racconteresti una storia, seguendo i capisaldi di un racconto potente, che aiuti i leader a spiegare in maniera lineare ed efficace il loro brand per rendere la comprensione e il consolidamento più immediato ai consumatori.
Tradotto in italiano come “L’arte della vittoria”, Shoe Dog è il best seller di Phil Knight, in cui si ripercorrono gli esordi di Nike, il brand nato da 50 dollari prestati dal padre e divenuto una pietra miliare nel mondo del branding e del posizionamento di marca.
Una storia che ripercorre intuizioni, fatica, umorismo, saggezza, fallimenti e grandi traguardi, dal quale si possono ricavare lezioni preziose.
Un’altra pietra miliare nel mondo del marketing e del branding, Seth Godin stravolge l’approccio metodologico alla strategia di marketing distruggendo le 4P di Porter: product, place, promotion, price, a discapito dell’unica valida e fondamentale, la P di Purple Cow.
Di cosa si tratta? La Purple Cow è la mucca viola, quel qualcosa di speciale, che emerge tra le altre, che è straordinaria, inaspettata e fa parlare di sé. Secondo Seth Godin, una volta creata la mucca viola, è qualcosa che si può sfruttare finché non arriva un’altra mucca viola nel mercato.
Spesso ci si sofferma sulla nascita di un brand, senza considerare quanto sia fondamentale il modo in cui cresce e si sviluppa: quali sono le decisioni quotidiane dei marketer, in che modo ogni azione ha un impatto, più o meno forte sullo sviluppo e sulla reputazione del brand.
Il libro riassume le ricerche dell’autore, durate decenni, al fine di trovare vere e proprie leggi in materia di Brand Positioning.
Leggi che sono state sperimentate e hanno trovato riscontro in diverse condizioni, oltre che in tempi e in contesti culturali diversi.
Positioning è il primo libro, in questa serie e cronologicamente il primo in assoluto, ad aprire il tema della contaminazione dell’informazione e della vastità del panorama mediatico attuale. In questo panorama, sempre più complesso, il brand deve riuscire a collocarsi nella mente dei consumatori con un approccio innovativo, che riporti i suoi punti di forza e di debolezza, individuando anche quelli dei competitor.
Sulla base di queste coordinate, gli autori spiegano i passaggi e le tecniche per posizionarsi sul mercato.
Apriamo e chiudiamo con Marty Neumeier: Zag, è un manuale tassativo per coloro i quali si occupano di digital e brandy strategy, brand building e imprenditoria. Non a caso, rientra nella lista dei 100 migliori libri di business di tutti i tempi.
Le linee guida di Zag hanno ispirato grandi nomi, quali Apple, Google, Microsoft, PayPal, HP, USP e altri. Marty Neumeier offre spunti e indicazioni cruciali nella creazione e nello sviluppo nel tempo di un valore realmente distintivo, in grado di effettuare la cosiddetta “differenziazione radicale” rispetto alla concorrenza.
🐙 Resta al passo con il cambiamento: accedi all'area download e scarica gratuitamente gli approfondimenti e i casi studio prodotti dal nostro team.