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7' Lettura

Vi ricordate quando ci si sedeva di fronte a un professore che leggeva il libro di testo? Era terribile, incredibilmente noioso! 

Probabilmente nella nostra memoria si sono fissati quegli argomenti rispetto ai quali i professori ci hanno resi partecipi attraverso laboratori, esperimenti e giochi d’aula.

Oggi, grazie agli strumenti che la trasformazione digitale ci mette a disposizione, tutta la didattica sta cambiando. Si passa da una didattica frontale e poco ingaggiante a una didattica fondata sui principi dell'instructional design, un approccio alla formazione che fonde tra loro principi di neuroscienze, psicologia, pedagogia ma anche UX/UI, storytelling, video making e competenze tipiche della grafica.

Insomma, non solo siamo sempre più abituati a un consumo on-demand di contenuti e prodotti, anche la formazione si sposta verso la tecnologia garantendoci una fruizione più ingaggiante e maggiormente allineata alla nostra esperienza di consumo.

Ma questo è positivo o no? 

Come ogni elemento va considerato da molti punti di vista, per questo abbiamo scelto di scrivere un articolo che ha lo scopo di illustrare in che modo il Digital Learning possa contribuire nel ridisegnare la progettazione dell’apprendimento in impresa. Ecco di cosa parleremo in questo articolo:

  1. Il Significato del Learning Digitale
  2. Vantaggi e Sfide del Learning Digitale
  3. Approcci Innovativi al Learning Digitale

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1. Il Significato del Learning Digitale

I modelli didattici sono cambiati nel tempo e,  come abbiamo detto, i nuovi trend digitali influenzano le nostre abitudini personali ma anche quelle di apprendimento. L’analisi condotta da Andrea Cioffi nel libro “Enjoy your Learning” mostra proprio come l’apprendimento sia evoluto trasformandosi da frontale a un insieme di touch point differenti che portano il discente ad essere attivo e attore principale del proprio percorso formativo.

Ma che cosa significa esattamente?

Il ventesimo secolo ci ha abituati a lezioni frontali, centinaia di slide proiettate davanti ad aule più o meno coinvolte, migliaia di euro investiti in corsi di formazione con pochi risultati tangibili.

A fronte di questi elementi sono molte le organizzazioni di consulenza e di formazione che si sono attivate per portare innovazione nei modelli didattici, valorizzando al massimo la tecnologia e creando alternanze di momenti sincroni e asincroni funzionali all’apprendimento.

In quest’ottica possiamo parlare di Digital Learning (leggi anche il nostro articolo “Gamification Learning - Trasformare la Formazione e il Processo di Apprendimento"), la progettazione dei processi di apprendimento si rivoluziona e, pur continuando a basarsi su modelli e teorie valide da un punto di vista metodologico e pedagogico, cambia forma.

Learning Digitale significa quindi sfruttare al massimo quello che la tecnologia ci mette a disposizione per progettare percorsi formativi che siano contestuali, coinvolgenti e facilmente fruibili.

Nell’articolo “Exploring the Top 10 Learning and Development Trends for 2023” pubblicato da Adobe su Linkedin emerge come sia fondamentale investire nella formazione attraverso strumenti digitali per preparare al meglio le persone che lavorano in impresa ad affrontare il futuro.

Il percorso formativo quindi, da semplice lezione si trasforma, inglobando elementi differenti come ad esempio il social learning per scambiare conoscenze peer to peer, i webinar e i workshop online per ascoltare speech di esperti, le flipped classroom per sperimentare quello che si è appreso e, infine, contenuti dinamici e coinvolgenti da fruire in modo asincrono.

Progettare una formazione che sappia mettere in correlazione questi e altri touch point, permette di rispondere ai diversi bisogni di apprendimento allineando sempre di più l’attività formativa al bisogno del discente.

 

2. Vantaggi e Sfide del Learning Digitale

Nell’articolo “Employability: significato, fattori chiave e strategie” abbiamo posto l’accento sull’importanza del costante sviluppo di competenze perché ciascuno possa mantenere il proprio valore professionale.

Il digital learning è la modalità che più di tutte facilita la diffusione della formazione tra le diverse categorie professionali. Infatti, se prima si dovevano prenotare spazi e aule per un massimo di 10/12 persone, attraverso la formazione digitale si ha il vantaggio di costruire percorsi asincroni che, in modo scalabile, possono essere distribuiti su centinaia di persone.

Inoltre, utilizzando i diversi strumenti e opportunità che il digitale mette a disposizione, abbiamo la possibilità di frammentare contenuti lunghi e complessi in pillole di più semplice fruizione (microlearning) e perfettamente allineate al bisogno delle persone. Ai contenuti asincroni possono essere affiancati test, prove per ottenere certificazioni e momenti di sperimentazione in aula (per saperne di più leggi I vantaggi del Blended Learning nella formazione a distanza).

Tuttavia, nonostante vi siano molti vantaggi, non bisogna trascurare la qualità del contenuto. Microlearning e facilità di fruizione non devono far pensare a contenuti privi di valore

La progettazione e la modalità attraverso cui il contenuto viene redatto assumono un ruolo fondamentale; infatti, avere buone competenze di design e di storytelling permette di creare contenuti brevi ma utili ai fini dell’apprendimento.

I punti cardine vengono evidenziati con grafiche e immagini accattivanti, nel contenuto si inseriscono quiz ed esercizi di riflessione per rendere dinamica la fruizione e, infine, si possono inserire brevi video o podcast per diversificare la modalità di fruizione anche all’interno dello stesso contenuto.

Non dimentichiamo però che tutto è garantito grazie a sistemi informatici che, come tali, devono rispondere a criteri precisi di sicurezza e di privacy.

Per questo, prima di implementare o integrare un qualsiasi strumento per il digital learning, è bene verificare le policy interne e farsi fornire tutte le informazioni necessarie affinché le regole di sicurezza possano essere rispettate.

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3. Approcci Innovativi al Learning Digitale

Fino ad ora ci siamo concentrati su quelli che sono i contenuti asincroni affiancati a un modello d’aula che preveda spazi di confronto e di esperienza per i discenti.

Ma se l’interazione fosse virtuale?

L’apprendimento e la sperimentazione possono essere valorizzati attraverso l’uso di realtà virtuale e aumentata che consentono ai partecipanti un esercizio in spazi sicuri ma al tempo stesso realistici.

Sono moltissime le imprese che si occupano di formazione sulla sicurezza specifica come quella dei cantieri che propongono percorsi formativi con questa modalità: le persone, con un semplice visore, entrano negli spazi di lavoro e possono sperimentare in totale sicurezza quali sono i rischi e i pericoli di un’attività svolta senza i debiti accorgimenti.

Un’altra modalità assolutamente avveniristica è la formazione medica realizzata con il metaverso: i medici afferenti a ogni tipo di specialità possono sperimentare farmaci o nuove tecniche di intervento su organi digitali. La sperimentazione passa dalle cavie di laboratorio a spazi d’aula in cui il grado di realtà supera di gran lunga l’immaginazione.

Un altro strumento che la digitalizzazione porta con sé sono i sistemi di analisi dei dati basati su intelligenza artificiale.

Avete presente la categoria “Scelti per voi” di Netflix? Ecco, questo è un esempio di come un algoritmo monitori e supporti le vostre scelte proponendo film e serie tv allineate al vostro gusto personale.

Lo stesso si può fare con la formazione. Adottando un Learning Management System (se vuoi approfondire di cosa si tratta leggi Learning Management System o LMS: la guida definitiva) possiamo ottenere lo stesso risultato.

Questi sistemi permettono di aggregare i dati formativi di una persona: materiali studiati, test superati, badge acquisiti e preferenze di contenuto per mettere a disposizione nuovi contenuti formativi adeguati al livello e alla professionalità del discente.

Ciò, come abbiamo visto, non significa che la “macchina decide per l’uomo”; significa che chi progetta la formazione dovrà pensare a una strategia di contenuti e proposte che copra l’intera gamma delle professionalità presenti in impresa e quindi li lascerà a disposizione delle diverse categorie che ne potranno fruire in base ai risultati ottenuti mano a mano.

Inoltre, l’intelligenza artificiale, consente di implementare dei virtual coach, ossia strumenti che supportano e incoraggiano il discente nel corso delle diverse fasi dell’apprendimento in base ai feedback, ai badge e ai risultati ottenuti.

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Katia D'Amico
Autore

Katia D'Amico

Head of Education in Digital Dictionary. Giocatrice di Lego dal 1980, amante di Star Wars e di ogni tipo di prequel e sequel prodotto ad oggi. Incapace di star ferma, curiosa del mondo per scoprire cosa succede di nuovo e per imparare qualcosa. Sbadata e con la testa tra le nuvole, amo inciampare e ridere di me.

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