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2' di lettura

 

Il premio internazionale ViviSalute Award, “un riconoscimento alla meritocrazia del Servizio Sanitario Nazionale, al passo con il progresso scientifico e tecnologico, in grado di offrire ai cittadini un’assistenza qualificata e sempre più spesso di eccellenza anche rispetto al resto dei 30 Paesi Europei”, quest’anno è stato assegnato a Francesco Stellini, uno dei più giovani manager ad averlo ricevuto.

Francesco, responsabile del Dipartimento Marketing, Comunicazione e Fundraising dell'Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli - Provincia Lombardo Veneta, si è meritato il riconoscimento – conferito all’università Bocconi - “per la sua intuizione e capacità di proporre e implementare un nuovo paradigma di comunicazione e marketing in un ente religioso di un Ordine Ospedaliero mondiale”.

 

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La progressiva digitalizzazione del mondo healthcare ha consentito lo sviluppo di nuove tecnologie, che hanno portato la sanità a compiere grandi passi avanti non solo dal punto di vista delle possibilità di cura, ma anche nella gestione del rapporto fra le strutture sanitarie e il paziente.

Quest’ultimo è diventato sempre più “informato” e attivo nel proprio percorso di cura, e per questo motivo le aziende erogatrici di servizi sanitari oggi hanno bisogno di avere una chiara strategia di posizionamento comunicativo, in linea con i bisogni del proprio target di riferimento.

Digital Dictionary è lieta di aver accompagnato Francesco, e più in generale l'Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli - Provincia Lombardo Veneta – in questo percorso, che ha alla base una strategia di marketing conversazionale per il settore sanitario. Per un approfondimento si veda anche il caso studio dedicato.

 

Abbiamo quindi intervistato Francesco Stellini per raccogliere le sue impressioni dopo la vittoria del premio, e le sue idee riguardo al futuro del mondo sanitario.

Buona lettura!

 

 

- Francesco, cosa significa ricevere un riconoscimento come il ViviSalute Award? Cosa hai provato nel sapere di aver vinto questo premio internazionale, conferito dall’Università Bocconi?

 

L’esperienza in Bocconi per me ha avuto un significato profondo, che va al di là della semplice formazione e crescita professionale. Bocconi per me ha rappresentato una sorta di rinascita dopo un periodo particolare, l’opportunità di imparare dai migliori, il piacere di tornare a fare ciò che desideravo realmente. Con questo premio, proprio Bocconi “riconosce” che la mia personale rinascita si sta compiendo, anche con qualche beneficio per il mondo sanitario. Non posso che esserne grato e onorato.

 

Premio Vivisalute Award 2022

Vivi Salute Award

 

 

- Quali tra le progettualità che hai promosso all’interno di Fatebenefratelli – Provincia Lombardo Veneta sono state riconosciute dall’Award?


Devo fare una premessa: l'Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli per me è stata un’esperienza immersiva. Mi ha dato la possibilità di confrontarmi con un modo diverso di fare Sanità, di scoprire un mondo, quello della Sanità religiosa no-profit, complesso ma pieno di valori.

Un mondo ormai percepito in controtendenza, ma che certamente merita ancora il suo spazio comunicativo perché ancora in grado quotidianamente di scrivere, attraverso i suoi professionisti, storie di “cultura agìta” che spero possano ispirare la nostra società.

Io, insieme al team di Digital Dictionary, ho solo ricreato spazi e modalità attuali per raccontare la realtà del Fatebenefratelli; nuovi spazi di valore, per creare relazioni e conoscenza reciproca.

Di conseguenza vengono gli oltre 20.500 lead qualificati generati da zero, i 2,5 milioni di sessioni su un sito con pochi anni di vita, i circa 3 milioni di Euro in donazioni, ma soprattutto le lettere piene di gratitudine per ciò che l'Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli è in grado di fare sempre meglio, in maniera più manageriale, ma nella doverosa fedeltà alla propria storia.

 

 

- Il ViviSalute Award è un’ulteriore conferma della validità e autenticità del percorso intrapreso: quali tra i cambiamenti che hai realizzato sono stati per te i più significativi? Qual è la visione che ti ha guidato e che guida tutt’oggi il tuo operato?


Personalmente credo nell’innovazione sostenibile e “sensibile”. Innovare è doveroso e meraviglioso per un giovane manager, ma altrettanto pericoloso in certi contesti.

Bisogna avere uno sguardo risoluto, chiaro e responsabile sul futuro e al contempo camminare celermente, senza perdere i pezzi, senza lasciare indietro parte dell’organizzazione. Rispettare le sensibilità di coloro che hanno contribuito a scrivere una storia straordinaria fino ad oggi, ma con responsabilità guidarli saldamente nel fronteggiare sfide e opportunità che le dinamiche di mercato oggi lanciano alle imprese di ogni settore. E questo lo si fa con la chiarezza di un metodo solido, con l’ascolto, con una passione possibilmente contagiosa e più di qualche competenza relazionale. Non da ultimo, un piccolo consiglio: siate sempre preparati e circondatevi di persone migliori di voi, senza timore. Il vostro team è la vostra forza.

 

 

- Innovazione e ricerca, tutela della salute e solidarietà sociale: come ti immagini il futuro del mondo healthcare in Italia?


Più che descrivere uno scenario vorrei esprimere un auspicio: spero in un’etica nell’innovazione, nel management e nella ricerca a favore della tutela della salute, quale bene e diritto primario dell’individuo a vantaggio di una solidarietà sociale da ritrovare. Auspico una governance di sistema che contempli performance e razionalizzazioni insieme all’etica e alla responsabilità sociale.

La performance è un concetto conosciuto, ovunque ostentato e trattato nella società odierna e pertanto non mi voglio soffermare. Sull’etica come forma di “alterità”, come presenza interiorizzata dell’altro, con le sue differenze e specificità, voglio spendere due parole. Comportarsi in modo etico significa agire valutando gli effetti della propria azione in un contesto più ampio, in un tempo più lungo, che vada oltre i propri vantaggi immediati e corporativi, oltre sé e oltre il presente.

La pandemia ci ha messo in guardia rispetto alla doverosa centralità della salute come bene sociale: abbiamo visto l’intero sistema vacillare durante lo stato di emergenza. Auspico quindi che soprattutto noi manager, decision maker o professionisti del “Sistema Salute” saremo sempre più consci del Bene che siamo chiamati a tutelare. Sempre più responsabili e in grado di guardare lontano.

Mi auguro che saremo in grado di pensare ad un futuro imparando a guardare con gli altri, cogliere e interpretare i segnali della trasformazione e del cambiamento, osservare i bisogni a tutto tondo più che la mera domanda di servizi.

 

 

- A tuo parere quali elementi, tendenze, mutamenti impatteranno maggiormente sul panorama della salute?


Ritengo che sia fondamentale ripensare profondamente il nostro Sistema Sanitario post pandemia secondo due direttrici tra loro interconnesse: da una parte introducendo nuovi modelli che privilegino le cure a distanza - o comunque fuori dall’Ospedale (ad esempio le Case di Comunità) - e l’empowerment del paziente; dall’altra, introducendo soluzioni digitali ormai mature, ampiamente adottate in altri mercati, che abilitino i nuovi modelli di cura.

Introdurre quindi, all’interno di un ecosistema di servizi e modelli organizzativi ripensati sui bisogni emergenti di un dato territorio, soluzioni tecnologiche in grado di abilitare la condivisione delle informazioni dei cittadini e dei pazienti nei processi di prevenzione e cura tra tutti gli attori coinvolti.

Nuovi modelli di servizi che richiederanno al sistema un cambiamento culturale, prima che organizzativo e tecnologico. Investire in questa direzione vuol dire umanizzare i processi di cura, migliorare il benessere degli operatori della sanità, garantire maggiore predittività e tempestività di azione al management e di conseguenza migliorare la resilienza del sistema alle sfide del nostro tempo.

 

Grazie a Francesco Stellini per aver condiviso con noi che cosa significa aver vinto il premio Vivisalute Award e qual è il futuro auspicabile per il sistema sanitario.

 

Vuoi avere più informazioni in merito al marketing conversazionale nel settore healthcare? Clicca sul bottone qui sotto e scarica il caso studio!

 

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