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8' di lettura

La formazione cambia veste, ma non sostanza. In altre parole? L’apprendimento in aula continua a essere essenziale: a essere messa in discussione non è l’aula come metodologia didattica, bensì l’approccio con cui si sceglie di portarla all’interno dell’impresa. 

La digitalizzazione diffusa ha imposto importanti cambiamenti nel modo di fare formazione in impresa (e non solo!), ma per quanti credono che la trasformazione digitale possa sostituire del tutto la formazione fisica in aula, la risposta è negativa. E il Blended Learning ne è la prova! Una metodologia formativa che combina l'insegnamento in presenza e a distanza favorendo l’integrazione del mondo fisico e virtuale. Il risultato? Un accesso più agile all’apprendimento, a sua volta più efficace e coinvolgente.

In questo articolo parleremo di:

  1. Che cos'è il Blended Learning?

  2. Formazione aziendale e Blended Learning: un connubio possibile?

  3. Blended Learning: come costruire un percorso efficace in azienda?

 

cultura digitale impresa


1. Che cos'è il Blended Learning?

 

Dall’inglese “blending” (mescolare/unire), il Blended Learning è oggi un’espressione di uso comune: gli addetti ai lavori la usano per designare un approccio metodologico di tipo ibrido o misto che combina esperienze di apprendimento in presenza e a distanza.

La formazione tradizionalmente intesa cede il passo a nuove tecnologie e soluzioni digitali che ne implicano un forte potenziamento: più che di “didattica a distanza”, è opportuno parlare di “didattica amplificata dal digitale”. La digitalizzazione del percorso formativo, infatti, non è da intendere come la scomparsa delle lezioni in aula, ma come ci siamo detti, un approccio ibrido (o misto!) alle stesse.

Con il Blended Learning il portato innovativo è evidente, ma per consolare i più scettici a riguardo, chiariamo che essa non implica la sostituzione, bensì l’affiancamento e l’integrazione di tecnologie e metodologie.

Ma qual è esattamente la definizione di Blended Learning? Secondo Norm Friesen, professore alla Boise State University:

Il Blended Learning è un approccio che abbraccia tutta la gamma di possibilità offerta dalla combinazione di Internet e dei media digitali e dalle lezioni in aula, con la co-presenza fisica di insegnanti e studenti.

 

Con il Blended Learning siamo quindi di fronte a una modalità di apprendimento che fornisce soluzioni educative innovative che si realizzano in una combinazione efficace di insegnamento in presenza e a distanza. Dunque, una nuova concezione di didattica che integra metodi tradizionali in aula con momenti di formazione autonoma

Il Blended Learning prevede infatti momenti di formazione tradizionale sviluppati attraverso lezioni in aula frontali, affiancate da momenti di studio autonomo attraverso piattaforme proprie o di social enterprise - come  WorkplaceYammer. Non è un caso che il Blended Learning vada di pari passo con la metodologia della Flipped Classroom, quale luogo di confronto, di sperimentazione e di applicazione di nozioni teoriche apprese in autonomia.

Il Blended Learning, quindi, unisce il meglio di entrambe le modalità di formazione: 

  1. da un lato, permette al discente di apprendere al proprio ritmo, studiando i contenuti in logica on-demand (dove, quando e come vuole!);
  2. dall'altro, gli dà la possibilità di confrontarsi in aula con i partecipanti e con il docente, mettendo in moto un circolo virtuoso di miglioramento continuo.

Stando così le cose, è evidente che con il Blended Learning l’ambiente pedagogico si qualifica come decentrato e orizzontale realizzando dinamiche di confronto e socializzazione alla luce delle quali a farsi strada sono forme e gradi di apprendimento significativi perché resi naturali grazie alla partecipazione e al coinvolgimento di chi vi prende parte.


Vuoi approfondire i vantaggi del Blended Learning? Vieni a scoprirli nell’articolo “I vantaggi del Blended Learning nella formazione a distanza”.

 

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2. Formazione aziendale e Blended Learning: un connubio possibile?

 

Fare formazione, e farlo in un contesto di lavoro, oggi implica importanti sfide, prima fra tutte mantenere alto il grado di coinvolgimento a prescindere dalla differenza di età, dal diverso livello di digitalizzazione e dal ruolo in azienda. Come fare? Diventa necessario ripensare il concetto stesso di formazione che trova nel coinvolgimento dell’individuo la precondizione fondamentale e nelle tecnologie un potente abilitatore.

Secondo l’OCSE (2021), dopo la salute e la pensione, la formazione è oggi il principale bisogno da soddisfare. L’obiettivo è duplice: promuovere lo sviluppo di un ecosistema di istruzione digitale ad alte prestazioni e migliorare le abilità e le competenze digitali richieste dalla progressiva digitalizzazione.

 

Esigenze figlie di un periodo pre-Covid che la pandemia ha però amplificato.

 

Eppure, sebbene incoraggiato da determinate dinamiche, il processo di innovazione didattica non è esente da complicanze. Infatti, tra i principali fattori che ne ostacolano l’avanzamento rientrano: la difficoltà nel sostenere gli investimenti; la scarsa digital literacy da intendersi come la limitata diffusione di competenze digitali e non da ultimo, il digital divide che si traduce nell’inadeguatezza di strutture e strumenti.

Stando così le cose, la domanda diventa: cosa possono fare le imprese per far fronte alle sfide elencate precedentemente e garantire ai propri dipendenti la continuità della formazione aziendale anche a fronte di circostanze complesse come quelle del post lockdown?

La risposta sta nel Blended Learning: l’apprendimento misto si rivela un alleato fondamentale per la formazione aziendale!

A confermarlo è una ricerca condotta lo scorso anno (2021) dal Chartered Institute of Personnel and Development (CPD), in collaborazione con Accenture: un sondaggio dal titolo “Learning and Skills at Work Survey 2021”, volto a esplorare le tendenze e le pratiche di apprendimento e sviluppo delle competenze all'interno delle organizzazioni. Il risultato? Dopo il lockdown, quasi la metà (47%) delle organizzazioni ha dichiarato di aver organizzato o implementato webinar digitali o virtual classroom negli ultimi 12 mesi; il 41% ha fornito corsi online; il 35% ha erogato contenuti digitali e il 17% ha offerto opportunità di apprendimento misto.

 

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La ricerca sottolinea la necessità per le organizzazioni di essere curiose e di uscire dalla propria zona di comfort per abbracciare nuove modalità e metodologie nell’erogazione dell’apprendimento. In particolare, la varietà, la flessibilità e l’efficacia della formazione blended forniscono alle aziende numerose opzioni per migliorare le performance dei percorsi formativi, e di conseguenza quelle dei dipendenti, che si ritrovano attivi e centrali nell’esperienza della formazione.

Ma bisogna fare attenzione perché non è sufficiente spostare online una parte della formazione: gli stessi formatori sono oggi chiamati a ripensare il proprio ruolo qualificandosi come “architetti di spazi ibridi”. Infatti, perché si possa realmente parlare di Blended Learning è necessario che tecnologia e insegnamento tradizionale si completino e si potenzino a vicenda: il segreto del suo successo è la progettualità didattica, cioè la capacità di attribuire lo strumento più idoneo a ogni argomento o esigenza formativa.

 

Un apprendimento misto di successo si verifica quando tecnologia e insegnamento si informano a vicenda.

 

Inoltre, secondo una recente indagine condotta da Excelsior (2021), dal titolo “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2021-2025)”, l’implementazione di nuovi piani formativi deve rispondere all’esigenza di soddisfare il fabbisogno occupazionale e di limitare il rischio di disoccupazione tecnologica.

L’obiettivo? Sviluppare conoscenze e abilitare l’acquisizione di skill digitali di grado elevato. A tal fine, i temi legati alla Digital Transformation si prestano particolarmente a questa tipologia di percorso e questo perché gli incontri in aula si rivelano non solo importanti momenti di riflessione e di confronto sui trend più rilevanti di un mondo in continua trasformazione, ma anche occasioni di sperimentazione diretta sul campo permettendo a chi vi prende parte di misurarsi in prima persona con l’uso di nuovi strumenti e tecnologie.

 

Blended learning immagine stilizzata


3. Blended Learning: come costruire un percorso efficace in azienda?

Come ci siamo già detti, per tradurre in pratica una formazione blended è necessario adottare un approccio ibrido con il quale combinare diverse metodologie formative didattiche. Ma non è tutto!

Nel farlo, non possiamo pensare di usare schemi universali. Infatti, per poter improntare il giusto percorso formativo è bene che ciascuna azienda tenga presente:

  1.   il contesto aziendale

  2.   la tipologia di contenuti che si intende trasmettere;

  3.   gli obiettivi didattici;

  4.   le risorse a disposizione.

Solo così è possibile creare percorsi di crescita e formazione contestuali che rispondano alle esigenze aziendali e realizzino il giusto corso per la giusta persona.

 

La formazione non deve più essere estemporanea e contingente!

 

Ma quali sono i fattori critici di successo del Blended Learning? Per realizzare un percorso efficace ecco alcuni elementi che vanno assolutamente presi in considerazione:

  1. equilibrare il più possibile le diverse tipologie di apprendimento cercando di creare le combinazioni più adatte alle esigenze aziendali;

  2. trasformare il ruolo dell'insegnante da fonte di informazioni e conoscenza a guida e facilitatore e il ruolo dello studente da ricevitore di informazioni, conoscenze e competenze a utente attivo nel partecipare all'acquisizione di informazioni secondo i principi dell'auto-apprendimento e dell'apprendimento continuo;

  3. potenziare l’esperienza formativa attraverso l’uso di più canali favorendo una maggiore contaminazione di linguaggi e contenuti, introducendo elementi digitali nella formazione in aula e viceversa, e generando così nell’utente stimoli diversi che conferiscono alla formazione una dimensione omnicanale;

  4. rendere le risorse autonome e responsabili, anche attraverso l’accesso a piattaforme digitali utili per il percorso di formazione;

  5. valutare i risultati, raccoglieredati e analizzare costantemente le informazioni per comprendere se gli obiettivi del percorso formativo sono stati raggiunti o meno.

Queste alcune tips che portano il Blended Learning, se ben progettato, a coinvolgere i dipendenti ponendoli al centro di un percorso di crescita personale e di tutta l’organizzazione.

L'apprendimento misto o Blended Learning è uno dei tanti modelli proposti per il futuro dell'aula, assistita sempre più dalla tecnologia. Per questo motivo in Digital Dictionary abbiamo previsto percorsi di Blended Learning per comunicare in azienda, in maniera efficace e continua, le trasformazioni indotte dall'avvento del digitale.

Come? Attraverso Tentacle Learning Platform, lDigital Corporate Academy che rende la formazione innovativa e coinvolgente in impresa, stimola il confronto e il dibattito e offre un supporto digitale alle lezioni svolte in assenza di prossimità. Clicca sull’immagine qui sotto e vieni a scoprirla!


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